In una casetta di Sappada, Diego Piller Cottrer, l’”uomo-orso”, alto, grosso, ricoperto da una folta pelliccia di montone, ha terminato la vestizione. Il vello dai lunghi peli scuri del rollate arriva al ginocchio. Ricopre i pantaloni a righe bianche e marroni fatti con la coperta che si metteva sulla groppa delle bestie. Il volto sparisce dietro la maschera lignea dagli enormi baffi e le folte sopracciglia: la cassa di risonanza migliore per chi si appresta a dialogare in farsetto, goschn, col pubblico giù in strada e non vuole farsi riconoscere. Adesso che il rollate si muove, il movimento provoca il fracasso delle rolln, le sfere di ferro, sei chili circa, appese alla vita. A vestizione completata, la masc... continua