Full immersion nella natura con l’ochetta Martina



Come palline di piume colorate legate da uno spago, i pulcini seguono in fila i genitori che mostrano premurosi quali erbette brucare, dove salire la scarpata, tra quali canne nascondersi. Ricordare l’ochetta Martina, il simpatico batuffolo giallo che ispirò a Konrad Lorenz le osservazioni sull’imprinting? Nella Riserva naturale Valle Canal Novo a Marano Lagunare, anche i neofiti possono fare vere osservazioni etologiche, non solo avvistare da lontano una rara moretta tabaccata o un intero stormo di mestoloni, codoni, moriglioni e volpoche. Dalle passerelle e dagli osservatori, le numerose famigliole di anatidi, abituate alla vicinanza dell’uomo, continuano le loro attività, e si possono anche ascoltare i diversi richiami: voci acute di allarme, sommessi borbottii di rimprovero, dolci mormorii di grooming e coccole. Gli adulti difendono i piccoli dai cigni in nidificazione e i pulcini imitano, buffi e impacciati, i movimenti dei genitori per imparare a nuotare, volare e starnazzare. Creata nel 1996, rinaturalizzando alcune “valli” per itticoltura, la riserva di 35 ettari è uno dei pochi posti in Italia in cui le oche selvatiche nidificano alle porte di un centro abitato. Gli stagni protetti dalla marea, senza contatti diretti con affluenti d’acqua dolce o con il mare, sono mantenuti a diversa salinità, grazie alle chiuse e ai pozzi artesiani. Subito dietro il porto-canale artificiale che collega la bella cittadina al mare, nidificano stabilmente oche, cigni, specie di rari anatidi minori e persino falchi di palude. Passeggiando lungo i sentieri tra gli stagni è facile avvistare anche farfalle, libellule, insetti, rane e serpenti non velenosi.



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