Castel del Monte, la vecchia capitale dei pastori, se ne sta arroccata a 1350 metri di quota. È un labirinto architettonico coi tre assi viari collegati dagli “sporti”, le stradine scavate nelle abitazioni. Il centro storico è una sorta di museo etnografico diffuso. Suggestivi ambienti con arredi d’epoca rievocano tradizioni e mestieri perduti. Sono sei le tappe tematiche: i due secolari Forni, del Ballo e del Colle, il Museo della Pastorizia dedicato alla transumanza e all’epica figura del pastore locale Francesco Giuliani, la Casa Antica dagli ambienti d’inizio ‘900, il Museo dell’Arte della Lana con l’antico telaio e gli arcolai su cui le donne lavoravano la lana, quello del Lavoro nei Campi, stipato di oggetti di una estinta vita agro-pastorale. In particolare, nel forno del Ballo, in voga a fine ‘800, le donne venivano a cuocere l’impasto che facevano a casa. “Era un luogo di socializzazione”, racconta Davide, il Virgilio del borgo. Nell’attesa si cantava, si ballava, da qui il nome. Si combinavano persino matrimoni. Il pane lievitava e una vecchina diceva: “Anna, quando torna Michelino te lo sposi”. “E tu ti prendi Giovanni”, diceva un’altra. Francesco Giuliani invece, è il pastore che nel libro Se ascoltar vi piace ha raccontato i duri anni della transumanza, il tempo in cui servivano due settimane per percorrere 280 chilometri. Racconta di quando si partiva a settembre per il Tavoliere, con miglia di pecore al seguito, dopo le quaranta ore di digiuno e di preghiere alla Chiesa del Suffragio. I pastori più giovani invece cantavano la serenata sotto il balcone dell’amata. “Francesco era un uomo intelligentissimo”, spiega Davide, “di una cultura sterminata”. Con un occhio controllava il gregge, con l’altro leggeva l’Orlando Furioso, la Divina Commedia. E infatti il libro inizia con la stessa metrica del poema dell’Ariosto: “Non voglio parlare d’armi e di amori ma di pecore, streghe e transumanza”. Purtroppo gli ultimi ex-pastori transumanti, Crescenzio Capozzi e Donato Mucciante, classe ’31, sono recentemente scomparsi.
Castel del Monte, la capitale dei pastori
Testo e foto di Paolo Simoncelli
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