Farine e stoccafisso



Cosa c’entra il mais col baccalà? Niente e tutto: diverse origini geografiche, diverse qualità gastronomiche. Eppure nella zona di Codroipo hanno una storia e una lavorazione comune da secoli. A sud di quello che oggi è conosciuto come il Parco delle Risorgive, troviamo il Mulino di Bert o Mulino Zoratto, l’unica testimonianza perfettamente funzionante di 3 costruzioni, risalenti al 1450, costruite dal Sior Zorzi da Codroipo. È alimentato dalla roggia San Odorico, importante canale artificiale voluto dai Conti Cossio nel Medioevo. Prenderà il nome Bert nel 1674 da una famiglia di mugnai provenienti da San Vidotto. Qui, ancora oggi, una coppia di palmenti (macine) mossa dall’acqua e un rarissimo laminatoio a quattro passaggi, realizzato nel 1945 da maestri ungheresi dell'arte bianca, vengono utilizzati per decorticare il farro e per macinare granturco rosso di Aquileia, mais bianco perla, orzo, frumento, segale, grano saraceno, grano duro. Insieme al baccalà, che da secoli viene ammollato e battuto da pestelli in legno mossi delle ruote a pale. Ospiti di Christian mugnaio entusiasta e consapevole del valore di farine macinate a pietra e dello stoccafisso “battuto” artigianalmente.



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