Qui si gusta la storia di una famiglia monteverdina, quella di Elena Bottai, insieme alla figlia Mary, anima e corpo della trattoria. Tutto è familiare, non solo l’atmosfera. I tortelli raccontano molto di questa trattoria: preparati al momento, dalla stesura della pasta alla farcitura con ricotta e spinaci o bietole, alla cottura; serviti con burro e noci, oppure ragù di manzo, cinghiale, lepre o capriolo. Tra i secondi i punti fermi sono il cinghiale al profumo di macchia con gli agrumi, il pollo arrosto al limone. Una menzione speciale merita il coniglio preparato così come facevano la nonna Verdiana e la bisnonna Ginevra. Elena lo racconta così: “È una preparazione lunga; cotto nell’aceto bianco di vino con aggiunta di cipolle dorate e capperi, in un tegame al fornello; il coperchio viene fissato con un peso fino a caramellatura della cipolla”. Una vera prelibatezza. Vini del territorio. Si consiglia di prenotare il tavolino in corrispondenza della “finestra” che si affaccia in cucina: assistere alla lavorazione dei tortelli, vivere la simpatia di Mary e la semplice, discreta ospitalità di Elena sono valori aggiunti.
Trattoria del Pettirosso
Testo e foto di Enrico Caracciolo
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