Nel cuore di Cosenza Vecchia dove il fascino della decadenza si sposa alla nobiltà di chi ci vive, appaiono operose botteghe artigiane, una storica caffetteria poi, quando uno meno se lo aspetta, un accogliente tempietto gastronomico, il Bistrò Antica Salumeria Telesio. È annunciato dalla vecchia facciata in legno, da sedie e tavolini del dehor e una doppia vetrata. E infatti il localino ha due anime: la bottega di eccellenze gastronomiche di piccoli produttori calabresi e, di fianco, la saletta ristoro. Insomma qui si mangia e si compra. Telesio era il celebre filosofo cosentino che sfidò Aristotele così, alla stessa maniera, Maria Caputo, la proprietaria, alcuni anni fa decise di sfidare il destino: creare un luogo di cultura gastronomica, familiare, accogliente, dove molti vedevano solo degrado. “Non potrei vivere altrove”, dice. “Ogni casa ha un’anima, una storia”.Scommessa vinta. La notizia, freschissima, dice che il Bistrò è entrerà nella guida Osterie d’Italia 2025 di Slow Food. Nella bottega troverete solo eccellenze del territorio: pane storto alla frutta secca (mandorle, noci, mirtilli) del laboratorio creativo di Monica Florio che sta di fianco, consacrato alle farine integrali, segale soprattutto, poi salumi, funghi silani, formaggi, taralli all’anice, biscotti, mostarda d’uva, miele di fichi, amaro Gioacchino da Fiore, infusi di erbe di montagna, birre artigianali, vini calabresi. Nell’adiacente saletta invece potrete gustare le specialità della casa. Per esempio il famoso tagliere, trionfo di colori e sapori, dove “brillano” la ricottina di Carolei, il mozzarellone, il pecorino crotonese da abbinare al miele di fichi. Prima o poi, tra una forchettata e l’altra, apprenderete che il bistrot è nato proprio dove brulicava lo spaccio di Peppino Sposato, storico pizzicagnolo di Corso Telesio. L’hanno amato generazioni di scolaretti, oggi in là con gli anni, forse ancora con l’acquolina in bocca. Ogni mattina si formava sempre davanti alla bottega una lunga fila. E chi se lo perdeva il panino al provolone e mortadella che negli anni 50-60 Peppe preparava dietro al bancone? Prima di lui qui c’era Marinello Gualtieri, un altro pizzicagnolo. Qui però arriviamo alla “preistoria”.
Maria, Telesio e il pizzicagnolo
Testo e foto di Paolo Simoncelli
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