La Settimana Santa di Caltanissetta è uno dei riti pasquali più originali e coinvolgenti d’Italia. In particolare il Venerdì Santo, il giorno del lutto, entrano in scena i fogliamari, i raccoglitori di erbe selvatiche. Mestiere ingrato. Fino a non molti anni fa dovevano sfamare famiglie di otto-dieci figli e così, alle due di notte, seguendo i binari della ferrovia per non perdersi, raggiungevano le montagne per raccogliere carduna, carciofi spinosi e cicoria. Tornati a casa, abbuccavano tutto a terra, così moglie e figli incominciavano ad ammazzunari, a fare cioè i mazzetti da vendere al mercato. I fogliamari arrivano alla Chiesa del SS. Signore della Città il mattino del Venerdì Santo. È qui, sopra le stanghe del fercolo che è deposta la statua trecentesca, il Cristo Nero trovato proprio dai fogliamari nell’800, in una vicina grotta. Per tutto il tempo intoneranno le lamentanze o ladate, i canti scritti da Diego Niculaci nel 1816 che raccontano morte e Passione di Gesù. Sono cento strofe. Ci vorrebbero ore per cantarle tutte. “I nostri non sono canti ma preghiere”, spiega Michele Bellomo, anima e cuore dell’Associazione Fogliamari e Devoti. “Le intoniamo in siciliano stretto e in latino, col sottofondo di una melodia arabeggiante.” Intanto il popolo nisseno entra senza sosta nel tempio, persino ammalati terminali sulla lettiga, con gli amorevoli parenti. Più tardi, trasportato il fercolo all’esterno, le ladate dei fogliamari, scalzi, nel saio viola, lieviteranno sotto il cielo. Subito dopo, tra ali di folla, partirà la lenta, lunghissima processione. Il Cristo nero bizantino procede nell’oscurità, alla tenue luce delle fiaccole. Purtroppo, con la crisi economica e il lavoro che non c’è più, i fogliamari sono tornati di moda. “Mio padre stesso”, racconta Michele, “rimasto disoccupato, ha cresciuto me e mio fratello raccogliendo verdure. Non finirò mai di ringraziarlo”. Se volete vedere i volti dei fogliamari, fieri e pieni di dignità, qualcuno sta al mercato ortofrutticolo, dietro ai banchetti di legno della Strata a Foglia, la via più antica di Caltanissetta.
Caltanissetta, il Venerdì dei Fogliamari
Testo e foto di Paolo Simoncelli
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