Agghindato come una reliquia, il poderoso cavallo murgese e il suo “padrone”, devotissimo di Sant’Oronzo, è tranquillo nella semi oscurità di un garage. Trafficano intorno al quadrupede l’addestratore, amici, familiari. Fanno treccine con la criniera, sistemano fiocchi e coccarde, lavano gli zoccoli, mettono perline, spazzano il lucidissimo pelo nero. Ogni tanto danno pacche rassicuranti sul dorso. È il 26 agosto e qui come altrove, a Ostuni, la “città bianca”, la co... continua