Gizzeria, Felice solo con le api


Testo e foto di Paolo Simoncelli

Se girate per le dorate campagne di Gizzeria e vedete api ronzare, in un giardino, su un fiore, in aperta campagna, ovunque insomma, guardate bene. Li vicino, c’è sicuramente Felice Raso. L’apicoltore vive da 17 anni insieme alla moglie Maria, in località Destra, luogo incontaminato, dal microclima ideale, mai freddo, mai vento, se non quello innocuo che arriva dal mare. La solitaria casa dove abitano, tra ulivi, castagne, querce, alberi da frutta, ciliegi in particolare, è un puntino in un mare verde di colline. Solitaria per modo di dire, ci sono anche due apiari per un totale di settanta arnie, in ciascuna delle quali ronzano, quand’è stagione, ottantamila apette. “Ho sempre amato le api. Senza di loro non posso stare”, dice Felice.“L’incontro che mi ha cambiato la vita è stato con Giovanni Iannazzo, il più grande apicoltore calabrese. Le prime due arnie le ho comprate con lui, il giorno di S. Giovanni”. Miglior “benedizione” Felice non la poteva avere. Da allora pensa sempre alle api. D’inverno dà un’occhiata più volte al giorno per vedere come stanno. A quelle che stanno benone dice di continuare così. Alle più deboluccie somministra una miscela di miele e zucchero. Da un annetto ha anche aperto accanto alle arnie il laboratorio di smielatura e creato l’etichetta col proprio marchio, l’Apicoltura Felice. Inutile dire della straordinaria qualità del miele: millefiori, erica, acacia, castagno. Fa anche un ottimo miele d’agrumi e d’eucalipto. Non a Gizzeria però, dove le condizioni climatiche non sono ottimali. “Siamo troppo alti”, dice. E così Felice pratica il nomadismo. Carica le arnie e migra nella campagna di Acconia di Curinga, vicino a Pizzo. Controlla ogni 4-5 giorni e dopo un mese e mezzo il nettare è pronto.



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