Dalla Lola per mangiare di gusto, bere bene e vivere meglio


Testo e foto di Enrico Caracciolo | Articolo pubblicato il 13/05/2025

Nella Firenze oppressa dall’overtourism ci sono avamposti che proteggono l’autenticità e l’identità di una città imprigionata nella sua bellezza. Dalla Lola è un luogo che rivendica un carattere forte e radici che affondano in un progetto semplice ma realmente visionario. Matilde Pettini è figlia di ristoratori, nata e cresciuta in bottega col destino che aveva già disegnato il suo futuro. Ma lei è una di quelle persone capaci di guardare in faccia il destino e cambiare strada. Infatti va un po’ più in là, nel cuore dell’Oltrarno in Borgo Santo Spirito, dove c’era la latteria e poi tavola calda della signora Lola, un’istituzione del quartiere che metteva a tavola e dispensava buon umore quotidiano a nobili e popolani, artisti e artigiani, buontemponi e buongustai. L’idea di Matilde è stata chiara dall’inizio: buona cucina, ospitalità, ma soprattutto sostenibilità a 360 gradi.



Dalla Lola la sostenibilità significa scelte particolari della materia prima per garantire qualità a prezzi accessibili e ritmi di lavoro che rispettano la qualità della vita. Tradotto in termini concreti la cucina di questa osteria parte da tagli di carne selezionata ma nella categoria delle frattaglie, tipiche della tradizione toscana, verdure, legumi. Basti pensare che i ragazzi “della” Lola si riforniscono dal primo macellaio freelance della città che noleggia celle frigo di suoi colleghi “stanziali”. E poi un’organizzazione che potendo contare su ospiti affezionati può permettersi di rimanere chiusi il sabato sera, la domenica e il lunedì; aperti a pranzo dal martedì al sabato e la sera dal mercoledì al venerdì. “In questo modo si lavora meno e meglio”. Insieme a Matilde c’è una brigata giovane e competente che fa della gentilezza e della convivialità un apprezzato modus operandi. 



Il menù proposto giornalmente è una perfetta fusione di gioia, ispirazione, conoscenza e originalità che regala sapori identitari e facilmente riconoscibili anche nella trasversalità di ricette non rigidamente ancorate alla tradizione. E così ecco il fake lampredotto in zimino, gli gnocchi al miso, i tortellini fritti e i sublimi spaghi burro e acciuga e i paccheri con mix di cavoli nostri. Ottima la selezione di vini che predilige piccoli vignaioli che producono nel rispetto della terra, dell’ambiente e delle persone. E così Dalla Lola è una porta che conduce nell’altra Firenze. Quella che non vive sul turismo, non tradisce la propria identità cavalcando stereotipi, condivide autenticità, passione e buon gusto.



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