Ginevra Gemmi prende la vita abbracciando le sue passioni. Per niente al mondo rinuncerebbe a essere se stessa e riesce a esprimere tutto quello che sente creando gioielli. Bronzo, oro, argento sono la sostanza del suo mondo interiore che prende quotidianamente forma in pezzi unici che raccontano storie solo apparentemente invisibili. Ma andiamo per ordine. Ginevra ha tre grandi passioni: l’oreficeria, la fotografia con particolare riferimento alla macro, il trekking nella natura. La sua creatività trova ispirazione nella dimensione della macrofotografia che va a cogliere dettagli del mondo organico come foglie, semi, gusci, frutti. Nelle texture della macrofotografia si aprono mondi sconfinati e astratti che rivelano l’essenza della natura. E così, cammina cammina, Ginevra scopre storie meravigliose che racconta con gioielli unici. “Si perché ogni gioiello è una mia creatura, un pezzo unico mai riprodotto. Manca completamente l’aspetto della ripetitività nella produzione e ogni gioiello è una storia che trova ispirazione da un momento particolare sempre in profonda connessione con l’ambiente naturale. La macrofotografia è il mio modo di scoprire dettagli invisibili ad un’osservazione superficiale”. Affascinata dal senso del retrò e dalla forza espressiva dell’art nouveau vede nel Ginko biloba un elemento che racchiude queste caratteristiche; in determinati luoghi sente forte l’energia degli etruschi cha avevano un rapporto stretto con i metalli e il senso della scultura orafa. Sette anni di formazione alla scuola di oreficeria all’istituto d’arte di Firenze a Porta Romana costituiscono la base di un percorso che passando per le tecniche di oreficeria classica giunge ad una personalissima interpretazione della contemporaneità.
Nelle opere di Ginevra il bronzo nasce come elemento scultoreo che viene placcato in oro e combinato con argento saldato nelle parti a contatto con la pelle. “Ogni creazione è dedicata alla persona che l’indosserà e l’aspetto più affascinante è che ognuno è libero di interpretare nelle mie trame astratte cose diverse”. Il laboratorio di Ginevra è un luogo vivo che pulsa di passione e sentimento. Perché in Oltrarno? “Semplice, il caso ha voluto che tornassi qui, nel mio quartiere. Un luogo vero, una dimensione dove la relazione umana è ancora viva, come accade nei piccoli paesi”. Dove Firenze esprime la sua bellezza? “Boboli, dove esplode la natura”. E come dice Ginevra questa città non si stanca mai di raccontare arte, cultura, romanticismo: “È un bel vecchiume come la polvere della Specola, il Museo di Storia Naturale. È un bel Rinascimento con principi e principesse in carrozza”.