Palati esigenti e intenditori di vino sono i benvenuti. Si può dire senza timore di smentite ma qui nessuno esce deluso. Semplicemente perché qui la buona cucina è un fatto storico, familiare, affettivo e culturale. Cristina Raffaelli è l’interprete attuale di una storia iniziata nel 1932 quando La Tagliatella era una semplicissima osteria dove si trovava conforto in qualche sincero quartino di rosso e buone zuppe calde. Vino ne è passato tanto sui tavoli da allora e oggi, Cristina con suo figlio Cristiano Cini raccontano con le loro mani e la loro sensibilità cosa significa mangiar bene e bere altrettanto bene. Cristina è chef di grande personalità e si fa apprezzare per la discrezione e la semplicità con cui si presenta e offre piatti importanti dove le elaborazioni hanno il sapore delle vecchie conoscenze. Nessun piatto, nessuna composizione, nessuna idea per apparire ma semplicemente tutto si vede e si gusta per come è. Pappardelle all’aretina con ragù d’anatra in bianco, pasta fatta in casa con crema di ceci e tartufo, maialino al forno, chianina con cipolle rosse e fagioli solfini, e i tanto famosi quanto rari e molto aretini “grifi”; per i dolci Cristina tira fuori il meglio di sé e regala grandi emozioni; incredibile la mousse ai tre cioccolati di Amedei. E non è finita qui. Cristina passa il testimone a Cristiano e avrete l’onore di farvi guidare, consigliare, erudire da uno dei migliori sommelier italiani. Coerente con lo stile della madre non ostenta nulla ma offre il suo sapere con attenzione, delicatezza, familiarità. Lui e il vino sono in gran sintonia. Campione toscano, tre volte vicecampione italiano e miglior sommelier d’Italia per il vitigno Sangiovese. Che grande idea ebbero Giuditta e suo marito “culino” a fondare La Tagliatella… Dopo quattro generazioni si va avanti al motto ad maiora!
La Tagliatella
Testo e foto di Enrico Caracciolo
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