Un colpo, un respiro e un calcio contro il ghiaccio. Renzo insegna anche ai più inesperti. Sembra incredibile, ma, grazie a lui, in poche ore, la salita sulla parete di ghiaccio si trasforma da una scoordinata battaglia contro la verticalità ad un passo di danza a due, o almeno, ad un invito al ballo. La cascata del Bramafam è un must per tutti coloro che vogliono cimentarsi per la prima volta in questo sport: aspetto adrenalinico, ma accessibile con un po’ di allenamento di montagna. Una bella colata verticale, con pendenze del 75-85%, esposta a nord, quindi in buone condizioni per quasi tutta la stagione, che si sale in due tiri non troppo faticosi, con alcune soste attrezzate a spit su roccia e un avvicinamento facile e breve nel bosco. Ma l’aspetto più affascinante sono gli accompagnatori: tra i contatti dello Chalet delle Guide di Bardonecchia, c’è anche Renzo Luzi, il padre della salita su ghiaccio in Piemonte, famoso per aver scalato tutto l’arrampicabile. A partire dall’eccezionale prima apertura della Cascata del Freney sul Monte Bianco nel 1980, per arrivare, nel dicembre del 2012, ai 167 metri della Mole Antonelliana. Assieme all’alpinista Maurizio Puato, Renzo si occupava da cinque anni della manutenzione su fune della cupola della Mole, la piccola Montagna di Torino, interamente costruita in pietra, con lose e granito. Così in occasione dei suoi 150 anni, ha deciso di scalarla, in diretta tv, solo con ancoraggi naturali, senza forare nulla e con corde mobili. Un successo dei lavori su corda e del climbing italiano.
Bardonecchia, Renzo Luzi e le guide della Mole Antonelliana
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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