I liutai più “antichi” d’Italia


Testo e foto di Enrico Caracciolo | Articolo pubblicato il 13/05/2025

Bisignano è il paese di Sant’Umile vissuto a cavallo tra ‘500 e ‘600, analfabeta e modesto veniva ricercato da importanti teologi per avere risposte a quesiti esistenziali. Appartiene al popolo dei “piccoli” che Dio ha scelto per confondere “sapienti” e “potenti”. A lui va la devozione di un intero paese santificato anche dalle mani geniali di sopraffini artigiani della musica. I liutai di Bisignano sono un’eccellenza mondiale nella produzione artistica di strumenti musicali a corda. Nella bottega della famiglia De Bonis, nel rione Giudecca, si respirano secoli d’arte applicata alla musica. Chitarre ma soprattutto il mandolino-arpa sorprendono per la pulizia di suoni vibranti, dolci e suadenti che ben descrivono delicatezza, gentilezza, sensibilità della dinastia di liutai più antica d’Italia oggi rappresentata da Costantino, artigiano-artista, piccolo grande uomo che vede nel legno, nel suono, nelle sue chitarre “tutta la sua vita e la sua felicità”. Parla con una semplicità disarmante delle sue opere d’arte e nella sua bottega ha accolto musicisti del calibro di Domenico Modugno, Angelo Branduardi, Eugenio e Edoardo Bennato, grandi estimatori degli strumenti musicali costruiti dai De Bonis.



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