Secondo la ricostruzione ufficiale, San Benedetto nacque sull’Altopiano dei Sibillini, intorno al 480 d.c. Pochi anni dopo, il suo modello di comunità, dodici monaci guidati da un abate e la sua Regula, che scandiva le ore del giorno in preghiera, lavoro manuale e attività intellettuale, formerà tutto il monachesimo occidentale. La parità garantita nelle abbazie a tutte le classi sociali e l’uguaglianza assicurata tra romani e germanici, oltre alla rivalutazione della fatica come lode a Dio, dopo “l’apologia dell’otium” dell’epoca imperiale, pose le basi per la pacificazione dell’Europa invasa dai “barbari” e per l’ascesa della “laboriosa” borghesia. Il rispetto del corpo era alla base della convivenza all’interno dei convivium benedettini. Secondo la Regula, il primo interesse doveva essere la cura e l’assistenza dei fratelli malati. Intorno all’anno Mille il monastero di Preci fu uno dei più importanti centri di chirurgia monastica del Medioevo, perfetta sintesi benedettina di lavoro manuale e capacità intellettuale. Ogni corte europea si vantava di avere un frate chirurgo preciano tra il suoi ospiti. Non una scuola teorica ma empirica, aiutata probabilmente dall’esperienza di raccolta e lavorazione delle erbe officinali e dalle pratiche di macellazione del maiale, che permise di raggiungere conoscenze anatomiche dell’uomo tali da curare chirurgicamente cataratte e calcoli renali o vescicali. Nel XIII secolo, quando al clero venne vietata la pratica medica, si aprì la Scuola Chirurgica Preciana, per i confratelli laici, principale centro medico di tutto il centro Italia e il più famoso per la pratica della castrazione.
Abbazia di Sant’Eutizio
Scritto il 29/08/2024
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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