Un progetto di Re-Wild trasforma il Parco dell’Aveto nel paradiso del lupo. Lo stallone lancia un lungo nitrito e si guarda attorno. Scuote la criniera e sbatte lo zoccolo sul terreno. Tipico atteggiamento - ci spiega Evelina Isola, prima guida di horse-watching d’Italia - del maschio riproduttore per proteggere la femmina, ancora nascosta nel bosco. Restiamo immobili e, poco dopo, una fattrice con il suo puledro galoppa verso di lui. Alcuni giovani la seguono al trotto veloce. Sembra una scena delle grandi praterie americane ma sono i pascoli del Parco dell’Aveto dove vive l’unica popolazione di cavalli selvaggi d’Europa. “Questi esemplari - prosegue Evelina - vivono e si riproducono senza contatto con l’uomo da quasi trent’anni, più di cinque generazioni. Etologicamente parlando, sono simili ai selvaggi, anche se non appartengono alle razze dei Przewalski, ai mustag americani o ai brumby australiani”. È merito di questa giovane ricercatrice, se abbiamo il privilegio di assistere ai loro comportamenti in natura. Negli ultimi quindici anni, con la loro associazione Re-Wild Liguria, Evelina e Paola Marinari, hanno protetto il loro habitat, battendosi contro l’abbattimento, il trasferimento o la sterilizzazione. “Non dobbiamo pensare che i cavalli bradi siano animali randagi o alloctoni che disturbano all’ecosistema. I nostri studi dimostrano che, come tutti i grandi erbivori negli habitat naturali, sono dei “regolatori” capaci di aumentare la biodiversità del pascolo e far crescere uno strato erboso sano, capace di sostenere molti altri animali”. Ed infatti, in questo ambiente così ben preservato, è tornato anche il lupo.
I cavalli selvaggi dell’Aveto - Horse watching
Scritto il 27/06/2024
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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