Sino agli anni ’80, l’oro verde della Valmalenco erano la pietra ollare e il serpentino che si cavavano dalle miniere. Poi, con la progressiva chiusura degli impianti di estrazione, la ricchezza della valle si è trasferita da sotto a sopra le montagne: l’oro verde non è più di pietra, ma di erba, quella degli alpeggi, come l’Alpe Caspoggio, dove si produce il Bitto dop, un formaggio a latte crudo intero, ottenuto solo in estate da animali cresciuti rigorosamente al pascolo brado della provincia di Sondrio, Lecco e Bergamo. L’origine del Bitto si fa risalire addirittura ai Celti che lo chiamavano Bitu, cioè “perenne” per la possibilità di lunghissime stagionature. Ancora oggi il suo incredibile sapore dipende dall’eccezionale varietà di erbe del pascolo d’alta quota. Le aziende casearie in estate vendono direttamente agli alpeggi di Alpe Prabello e Caspoggio.
Profumi e sapori d’alpeggio della Valmalenco
Scritto il 26/07/2024
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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