La montagna sprofondata nel mare ci regala l’oro rosso di Sciacca: il corallo fossile e sostenibile. Il 7 Luglio 1831, con un boato e una colonna di fumo, davanti al mare di Sciacca emerse un’isoletta vulcanica alta qualche centinaia di metri e lunga poco meno di sei chilometri. L’attività vulcanica che da sempre sconvolgeva le acque e le coste della zona, alimentando le grotte termali del monte Kronio, le leggende di Icaro e le sorgenti curative dei romani, avevano dato alla luce un’isola bambina. Ma appena nata, si scatenò la guerra tra gli stati per il suo possesso: inglesi, francesi, borbonici arrivarono a piantare le loro bandiere e a rivendicarne la proprietà… a dicembre dello stesso anno, l’isola si inabissò, preferendo l’oblio delle profondità marine (relative, perché è rimasta a meno di otto metri sotto la superficie) alla bellicosità umana. Oggi resta una lunga montagna oceanica e il corallo rosa, fossilizzato dalle alte temperature di acqua e roccia, rimane l’unico corallo che può essere definito sostenibile, perché nessun animale viene ucciso e nessuna barriera depredata per produrlo, ma viene raccolto già morto, come una pietra dal fondale.
L’isola Ferdinandea ovvero l’isola che non c’è
Scritto il 19/08/2024
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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