Montagne immerse nel silenzio, comunità laboriose e riservate e borghi che proteggono intimità familiari. Quassù l’identità dei luoghi si racconta attraverso le tradizioni culinarie di persone che in cucina scrivono poesie di gusto. L’essenza della Carnia si ritrova nei Cjarsòns, ravioli fatti rigorosamente a mano con pasta a base di acqua e farina. Un tempo preparati per occasioni speciali dalle mogli dei camârs (viaggiatori-commercianti) che utilizzavano le spezie portate dai mariti dopo lunghi viaggi. Dopo mesi lontani da casa tornavano con la pesante crama, una cassettiera portatile trasportata come uno zaino. Ogni paese e ogni famiglia ha la sua ricetta…
I Cjarsòns sono praticamente infiniti e dietro ogni ricetta ci sono storie di partenze e ritorni, amori e tradimenti, scoperte e segreti. Possono essere dolci o salati, sono il trionfo della varietà e dell’identità di un territorio. Gli ingredienti del ripieno, il famoso pistùm, sono diversi: ricotta fresca e ricotta affumicata, uvetta sultanina, cacao amaro e dolce, pane grattugiato, menta, melissa, prezzemolo, cannella, noce moscata, cipolla, mela, marmellata di pere, ciliegie o prugne, grappa, biscotti secchi, bieta, buccia d’arancia e di limone, foglie di geranio odoroso, basilico, noci, nocciole, carrube, chiodi di garofano, fichi secchi, rape sale e pepe.