Favignana



Nella terra dei Florio, dei tonni e della più grande AMP d’Europa. Perfetto da vivere su due ruote.

Una famiglia ricchissima, di quelle dove il bisarcavolo già faceva affari con il Re e il Sultano, il Papa e lo Scià, il cui destino si intreccia con la Storia d’Italia. Dove lo spirito imprenditoriale e l’orgoglio della propria azienda si trasmette con il latte materno. Dove il “patriarca illuminato” finanzia architetti geniali per la costruzione di ville bizzarre, partecipa ad esperimenti sul nuovo cinematografo, crede fermamente nella nuova finanza e nelle sedute spiritiche. Sono i Florio che, partendo da un commercio di chinino, arrivarono a gestire fabbriche di tabacco, marsala, cognac, cotone e persino battelli a vapore. E a possedere le più redditizie tonnare del Mediterraneo, tra cui la grande Regina di Favignana. Inventarono il tonno in scatola con l’apertura a chiave e lo esportarono in tutto il mondo. La loro fabbrica a Favignana dava lavoro a tutta l’isola, attrezzata con i più moderni processi di sterilizzazione ed inscatolamento, all’avanguardia anche sul piano sociale, con stipendi equi per le donne, asilo nido ed infermeria. Nei loro salotti si ritrovavano d’Annunzio e Caruso, gli Zar di Russia e il Re d’Italia. Lo stile Liberty della loro villa ispirò un’intera generazione di artisti. Finalmente, dopo un lungo restauro, nel 2010, il grande stabilimento Florio, abbandonato dagli anni 70, ha riaperto nel più grande Museo della Tonnara esistente.

PERCORSO

Dopo la visita al Museo della Tonnara e al Centro Recupero Tartarughe Marine nell’ex-stabilimento Florio, pedalando verso sud, si attraversa l’interno dell’isola sino a Punta Lunga. Svoltando a sinistra, si costeggiano le spiagge di Lido e Punta Burrone, Grotta Perciata, Punta Fanfalo, Cala Azzurra e, con sterrato, si arriva al faro di Punta Marsala. Diverse piste di terra conducono alla spiaggia del Bue Marino, sulla costa orientale e proseguono con vari incroci sino a Cala Rossa e alle Cave di tufo di San Nicola sul lato nord, da cui si rientra a Favignana. A destra di Punta Lunga, invece, il tunnel di Scindo Passo conduce alla stradina di terra, per Cala Rotonda e all’asfalto per Cala Grande, Pozzo Ponente e per il faro di Punta Sottile. Ancora sterrato per Punta Faraglione e Cala Trapanisa, sul lato nord.

SCHEDA TECNICA

Punto di partenza e arrivo: porto di Favignana; Lunghezza: 30 km circa.; Dislivello: 288 m

Nota: percorso ad otto, perché non è possibile l’intero periplo dell’isola, divisa in due dal Monte Santa Caterina e con strade sterrate sull’estrema costa settentrionale e orientale. I percorsi principali sono collegati da moltissime stradine secondarie.

HIGHLIGHTS

Cave e Giardini Ipogei - La calcarenite - pietra bianca, facilmente lavorabile, chiamata tufo dai residenti - fu esportata sin dall’epoca romana e usata per le decorazioni barocche dei portali di gran parte della Sicilia. Alcune delle cave a cielo aperto sulla scogliera hanno creato incantevoli atolli e piscine naturali. Altre, restano come grotte misteriose da esplorare. I Giardini dell’Impossibile di Villa Margherita sono un esempio unico di riqualificazione, realizzato in trent’anni di lavoro da Gabriella Campo: 20.000 metri quadri di parco ipogeo scavato nella calcarenite e 30.000 metri quadri di giardino botanico, dove ibischi, palme, fiori tropicali e flora autoctona crescono rigogliosi tra gallerie e grotte. Visite guidate di due ore su prenotazione

Non di solo tonno vive l’uomo - Da assaggiare sull’isola, oltre a tutte le varianti di tonno, compreso il kebab, anche il pane cunzato (una frisella integrale condita con le acciughe), il cuscus di pesce alla menta (ricordo della dominazione araba) e le busiate (pasta arrotolata condita con l’immancabile pesto trapanese all’aglio). In piazza Europa, chiusa tra il porto e i grandi giardini di Villa Florio, c’è un piccolo localino da non perdere: U Coppu di Riccardo e Claudia, una friggitoria autentica e golosa, specializzata in paranza da mangiare appunto U coppu, ma anche in un originale panino con il polpo e i ricci.

Area Marina Protetta delle Egadi - Grande tre volte Milano, l’AMP protegge l’ecosistema di prateria di Posidonia più grande d’Europa e del Mediterraneo, dove ancora i grandi tonni rossi depongono le uova. Sui suoi fondali, cernie, corvine, tordi, murene, polpi ed aragoste, ricciole, dentici, barracuda e lampughe. Nei suoi cieli, berte maggiori e uccelli delle tempeste. Nel 2013 è stata accertata persino la presenza della Foca Monaca. Sulle scogliere rocciose la margherita di mare e più in profondità, la gorgonia rossa.

MAPPA



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