Paradiso di massima sicurezza. Ideale da esplorare in bici o fuoristrada.
Un paesaggio primordiale, che rimanda alle savane africane o agli atolli della Polinesia, dove animali incredibilmente confidenti condividono gli stessi spazi: asinelli albini dalle lunghe orecchie pascolano tra i cavalli bradi, con le criniere mosse dal maestrale. I cinghiali scorrazzano sulla spiaggia, mentre i Cavalieri d’Italia segnalano rumorosamente il loro territorio. I marangoni dal ciuffo si asciugano sulla strada, mentre paciose tartarughe attraversano il sentiero, superate da lepri o pernici sarde. Solo i mufloni restano schivi, assieme alle volpoche e al raro gabbiano corso. Sull’Asinara, l’uomo entra in punta di piedi da oltre 130 anni: nel 1885, il Regno d’Italia istituì una colonia penale agricola e un lazzaretto, vietando l’accesso. Negli anni ’60, arrivò il regime di massima sicurezza e negli anni ’80, i giudici Falcone e Borsellino prepararono qui il primo grande processo contro Cosa Nostra. Mentre altrove iniziava la cementificazione del turismo di massa, l’Asinara restava un paradiso inaccessibile. Nel 1997 le strutture penitenziarie vennero chiuse e venne istituito il Parco Nazionale, accessibile solo di giorno. Gli asinelli albini, i cavalli, le capre, i cinghiali e i mufloni ricreano un loro ecosistema naturale. Da allora, l’uomo non è l’animale dominante.
PERCORSO
Dallo sbarco di Fornelli, in leggera salita, la strada cementata procede con vista spettacolare su Cala Sant’Andrea (divieto di accesso, zona A), poi scende dolcemente sino a Cala Sgombro. Alla collinetta di Tumbarino, bivio per l’Osservatorio Faunistico. Scendendo sino al Piano degli Stretti, dove il “mare di dentro” e il “mare di fuori” quasi si toccano, la cementata costeggia sino alla spiaggetta di cala dell’Ossario e, superato Campo Perdu, sino a Cala Reale (Punto Informazioni, Centro Visite, ristorante e bar). L’asfalto costeggia sino a Cala Trabuccato, poi sale su curve e tornanti (75 mt), oltre le baie di Porto del Bianco e Cala dei Detenuti, sino a Cala d’Oliva. Una strada sterrata sulla destra accompagna (2 km) alla spiaggia di Cala Sabina e Cala dei Ponzesi.
HIGHLIGHTS
L’isola che cura - Farmasinara, piccola azienda cosmetica che prepara saponi, creme e oli idratanti con le essenze dell’isola, quasi tutte raccolte a mano: elicriso, rosmarino, mirto, calendula e lentisco. Le preparazioni sono biologiche, prime di conservanti, parabeni e sles.
L’ospedale delle tartarughe - All’Osservatorio del Mare, c’è il Centro Recupero Animali Marini Crama, dove vengono curati gli esemplari di fauna marina, principalmente tartarughe Caretta caretta, rinvenuti in difficoltà, per aver ingerito plastica o per essere rimasti impigliati nelle reti o negli ami da pesca. Con le più moderne tecniche veterinarie, vengono riabilitati e rimessi in libertà.
I signori degli anelli - In un’antica struttura carceraria restaurata è aperto il Centro Ricerca dell’Osservatorio Faunistico Tumbarino. In primavera ed autunno, durante le catture per l’inanellamento scientifico permette di ammirare da vicino specie difficili da scovare: gruccioni, torcicollo, luì, balie, forapaglie, cannarecce etc. Per le visite contattare il direttore scientifico Danilo Pisu (338.3957611)
SCHEDA TECNICA
Punto di partenza: Fornelli; Punto di arrivo: Cala d’Oliva o Cala Sabina; Lunghezza: circa 23 km strada cemento/asfalto + 2 km sterrato; Dislivello massimo: 75 mt per Cala d’Oliva; Durata: una giornata escluse le visite
Note: sull’isola non ci sono sorgenti o fontane, unici bar a Fornelli (chiuso in bassa stagione) e Cala Reale (chiusura ore 16). Percorso molto soleggiato: precauzione in estate. L’itinerario viene proposto anche da operatori in fuoristrada, con l’accompagnamento di una guida naturalistica. Nel periodo estivo, servizio di autobus 4x4 e trenini turistici, sino a Cala Reale. Dato il grande afflusso turistico nei mesi estivi, la scarsità di mezzi e la lunghezza dell’isola, sconsigliato sbarcare senza aver organizzato e prenotato i propri spostamenti in bici, auto a noleggio, fuoristrada, trenino o bus o il pernotto.
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