Che la valle di Siniscola sia davvero speciale lo dimostra anche il presidio Slow Food per un agrume davvero eccezionale: Sa Pompìa (Citus mostruosa), un ibrido naturale, sviluppatosi nell’unica valle agrumitica della Sardegna. L’aspetto di un pompelmo, a metà anche tra un cedro e un limone, con una spessa buccia estremamente bitorzoluta e una polpa talmente acida da non poter essere spremuta né mangiata a spicchi, ma utilizzata solo per lucidare rame o argento. La preparazione di Sa Pompìa, che si consuma rigorosamente candita, è quindi una ricetta secolare, dalle origini misteriose. Il frutto va pulito, svuotato dall’interno, facendo attenzione a non rovinare la buccia, quindi bollito per alcune ore in acqua, raffreddato in un tegame di rame e cotto ancora, con il miele, sino ad ottenere una “palla” di agrume dal colore uniforme ed arancio scuro, dal gusto dolce e acidulo insieme. Con la scorza si può ottenere anche un liquore digestivo molto aromatico, il licore de pompìa o canditi in pezzi più piccoli detti s’aranzate. Oggi i dolci e i canditi si possono acquistare dalla Pasticceria Dolci Sardi di Siniscola.
Sa Pompìa, l’oro di Siniscola
Testo e foto di Federica Botta e Alessandro De Rossi
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